Care e cari,
probabilmente l’avrete già saputo, ma volevo informarvi personalmente che il segretario Bersani mi ha proposto di candidarmi nel “listino†nazionale del Partito Democratico alle prossime elezioni e che ho accettato la proposta.
Il tutto, come spesso avviene in questi casi, è maturato nel corso degli ultimi giorni. Ho avuto comunque modo di condividere la scelta con gli altri compagni dell’ufficio di presidenza e della presidenza, che mi hanno incoraggiato ad accettare questa nuova impegnativa sfida. Diversi dirigenti dell’Arci si sono anche adoperati per sostenere l’ipotesi della candidatura, e di questo segno di stima e fiducia li ringrazio sinceramente.
D’altra parte, penso che questa scelta del Pd — al di la del mio personale coinvolgimento – sia soprattutto un importante riconoscimento del ruolo che l’Arci tutta ha svolto negli ultimi anni, della stima e della credibilità che l’associazione si è conquistata tanto a livello nazionale che nei territori.
L’impegno che oggi mi si profila è per me completamente nuovo, perché come sapete ho sempre svolto la mia militanza politica esclusivamente nell’associazionismo. Ma non intendo “cambiare mestiere†e tantomeno lasciare l’associazione. Se sarò eletto continuerò ad occuparmi dei nostri temi e a battermi per i nostri obbiettivi, anche se con un altro ruolo e in un altro contesto.
Penso infatti che, tanto più in questa fase particolarmente difficile per il paese e anche per il nostro mondo, sia necessario portare dentro le istituzioni il lavoro per promuovere e valorizzare il ruolo dell’associazionismo e del terzo settore anche sul piano della legislazione, e questo è il principale impegno che vorrei assumermi.
Sicuramente in questo sforzo non sarò solo. Fra le candidature che si stanno definendo in questi giorni emergono infatti molte figure rappresentative di movimenti e associazioni a noi vicini. Anche altri importanti dirigenti dell’Arci saranno candidati nelle diverse liste del centrosinistra, e anche questo è veramente un bel risultato, a ulteriore conferma dell’autorevolezza e della vitalità della nostra associazione.
Infine, non dimentichiamo ovviamente i molti impegni della nostra agenda interna, che nei prossimi giorni affronterò insieme ai compagni e alle compagne della presidenza, in previsione del Consiglio Nazionale sul programma e sul bilancio preventivo 2013 che terremo entro la metà di febbraio. Ci aspetta un anno di lavoro molto intenso per proseguire il percorso dell’ultima fase del mandato congressuale sulla base delle linee condivise in occasione della conferenza di Tivoli.
Un caro saluto
Paolo Beni