Care compagne e compagni, vi comunichiamo che quest’anno anche l’Arci di Roma ha deciso di aderire al Roma Pride, la manifestazione che, in ricordo dei moti di Stonewall del 1969, celebra l’orgoglio e l’identità della comunità lgbtqi, ovvero delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer e intersessuali.
La manifestazione, che quest’anno celebra i vent’anni dal primo Pride, romano e nazionale, si svolgerà a Roma sabato 7 giugno e si caratterizza come un momento di rivendicazione universale, rivolto a tutta la cittadinanza (l’aggettivo “gay†è infatti caduto dalla dicitura), perché i diritti sono diritti e chi vuole negarli a qualcun altro desidera mantenere all’interno della società posizioni di potere che procrastinano disuguaglianza e ingiustizia, ed in questo senso è proprio la tutela delle minoranze, siano esse costituite da omosessuali, transessuali, migranti o Rom, a indicare il livello di civiltà e di benessere sociale presenti all’interno di un sistema democratico.
In queste settimane che precedono il grande evento, l’Arci di Roma seguirà la campagna di comunicazione del Roma Pride e ne diffonderà i contenuti sui propri canali, perché riteniamo importante che in merito a questa manifestazione esista un’informazione corretta e rispettosa e che le istanze di natura politica di cui il Pride è espressione non vengano sommerse da giudizi superficiali e atteggiamenti preconcetti.
La campagna scelta per l’edizione del ventennale si mostra fiera, combattiva e coraggiosa. A scendere in campo sono i volti di persone comuni, che decidono di metterci la faccia e sfidare il pregiudizio “a viso apertoâ€, con il vessillo del war painting arcobaleno disegnato sulle guance al grido di “Ci vediamo fuoriâ€, efficace claim che vuole indicare che le persone omosessuali e transessuali non sono degli ipotetici “altri†sempre lontani e mai presenti, ma che si trovano nella società e nei diversi contesti di vita al pari di tutte e tutti, e non intendono adottare un atteggiamento remissivo e questuante ma pretendono, altresì, ciò che di diritto spetta loro, come persone e come cittadine e cittadini.
Quest’elaborazione concettuale è racchiusa nello slogan del Roma Pride, “Adesso fuori i diritti!â€, motto severo che non lascia spazio a tentennamenti e che ben esprime la tenacia e la determinazione con cui tutta la comunità lgbtqi reclama dalla politica risposte immediate ed efficaci. Quell’“Adesso†è infatti un richiamo polemico alla campagna elettorale del Premier Matteo Renzi, che, “prima di insediarsi a Palazzo Chigi, assicurava l’approvazione delle unioni civili per le coppie omosessuali entro i primi 100 giorniâ€. Un impegno che, puntualmente, è stato disatteso.
Eppure nemmeno vent’anni di non risposte sono riuscite a scalfire di un solo graffio la costanza e la forza di una battaglia per i diritti umani di cui la storia darà ragione. Perché è una battaglia giusta, perché è una battaglia di tutti e di tutte.
Per questo, ancora una volta, ci vediamo fuori, il 7 giugno.
Davide Oliva