Le indagini Mondo di Mezzo, le inchieste su ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra, le sentenze su Ostia, i numerosi arresti per corruzione ci consegnano un quadro criminale e sociale grave e preoccupante per Roma di fronte al quale — a poche settimane dalla scoperta di Mafia Capitale che aveva suscitato grande scalpore — in città, nella regione e nel Paese è calato un inesorabile e irresponsabile, qualche volta complice, silenzio. Le problematiche emerse dalle indagini, però, sono tutt’altro che risolte. Il radicamento delle mafie, l’inquinamento del commercio, dell’economia e del terzo settore, il sistema di corruzione generalizzato, il controllo di interi pezzi di territorio, la diffusione a macchia d’olio di sale slot, i fiumi di droga che attraversano la città che arricchiscono i clan, l’incapacità o impossibilità di cittadini e associazioni di intervenire nei processi decisionali sono questioni esiziali per la democrazia in questa città ed è dovere di tutti organizzare proposte e percorsi di cambiamento. È evidente, infatti, che a pagare i danni di questo sistema mafioso siano gli abitanti della Capitale — italiani e stranieri – che subiscono violenze e prevaricazioni, a cui vengono negati diritti e opportunità e a cui sono stati sottratti miliardi di euro e servizi essenziali: vittime delle cosche e di un ‘mondo di mezzo’ che ha costruito ad arte le emergenze su rom e migranti per fare affari, ha speculato sulla pelle dei cittadini, soprattutto dei più deboli, ha truccato gare e appalti. Per questo riteniamo necessaria una presa di parola collettiva da parte nostra, da parte di tutta la società c i v i l e , c h e e s p r i m a c o n f o r z a l ’ e s i g e n z a d i “ r i p r e n d e r c i q u e s t a c i t t à †. Crediamo che sia necessario costruire un percorso reale nel quale dobbiamo assumere tutti la responsabilità di creare nuove connessioni tra le realtà positive che esistono e operano in città, di attivare nuovi luoghi di partecipazione attiva, di ricomporre cioè quel tessuto sociale che il sistema mafioso ha disgregato nel silenzio generale. Con la consapevolezza che è ormai indispensabile e urgente una rigenerazione delle istituzioni e un ricambio delle classi dirigenti diffuse, politiche, amministrative, del mondo delle professioni della città. Per questo lanciamo la proposta di organizzare a Roma, il 6 e il 7 Marzo, “Spiazziamoliâ€: 50 Piazze Contro le Mafie. 50 Piazze contro le mafie e per la democrazia da organizzare in ogni quartiere, in periferia e al centro, che vedano il protagonismo diretto di cittadini e migranti, per mettere in comune le problematiche dei singoli territori ed elaborare, insieme, delle proposte condivise. Idee e proposte per il futuro della città che passino anche attraverso la lotta alla corruzione e per la trasparenza; la centralità della costruzione di un nuovo welfare territoriale (a partire dal reddito, strumento necessario per contrastare la marginalità sociale in cui le mafie trovano terreno fertile); l’autodeterminazione dei territori; i l contrasto alla speculazione edilizia; il riutilizzo per finalità sociali di beni confiscati e pubblici inutilizzati. Il 6 e 7 Marzo scenderemo in 50 piazze per ribadire con forza che la Mafia uccide il territorio, accentua le diseguaglianze, saccheggia le risorse pubbliche, mina alla basi la democrazia e per aprire una stagione di antimafia autentica fatta di partecipazione, rivendicazione dei diritti sociali e civili, affermazione della dignità delle persone. Apriremo una stagione di lotta al sistema mafie e corruzione. Quartiere per quartiere, scuola per scuola, in ogni luogo di lavoro, in periferia e al centro: ci riprenderemo il maltolto. E la nostra città.
Coordinamento Spiazziamoli!
Per organizzare un evento scrivi a spiazziamoli@gmail.com