Il Mediterraneo, il suo ruolo unico di crocevia e la necessità di rafforzare il dialogo tra i popoli che lo vivono è il tema al centro della seconda assemblea nazionale promossa dalla rete “Con.Me. — Contemporaneo Mediterraneo” che associa 15 organizzazioni culturali e a cui aderisce anche l’Arci.
«I fenomeni migratori, – spiegano gli organizzatori – acuiti da guerre e carestie, stanno mettendo alla prova la nostra capacità di essere comunità inclusiva e aperta, disponibile a trasformarsi per un futuro migliore. Le arti e la formazione, da quella formale a quella non formale, hanno un ruolo molto importante nella costruzione di ponti tra culture solo in parte distanti. Le azioni concrete che molte organizzazioni culturali stanno sperimentando per rafforzare processi di dialogo riescono a far emergere e contrastare i pregiudizi e a costruire orizzonti nuovi, non solo artistici».
Appuntamento il 4 febbraio 2017 (dalle ore 10.00 alle ore 13.30) al Centro Arci Malafronte (Via dei Monti di Pietralata 16) per disegnare il “Il Mediterraneo che verrà”.
Interventi previsti: Dounia Benslimane (Associazione Racines — Marocco), Massimo Bray (Treccani), Donatella Ferrante (Direzione Generale Spettacolo dal Vivo — MIBACT), il prof. Massimiliano Fiorucci (Università Roma Tre – Centro di Ricerca sull’Educazione Interculturale e la Formazione allo Sviluppo – Italia) Anna Lodeserto (CIE — Center for Intercultural Exchange – Stoccolma/Tangeri), Takwa Ben Mohamed (Italia/Tunisia), Enrico Molinaro (RIDE — Italia) e i rappresentanti delle organizzazioni aderenti a Con.Me.