«Un altro spazio sociale è stato sottratto alla città». Così la presidente di Arci Roma, sullo sgombero del Rialto Sant’Ambrogio. «Quel luogo – ricorda Simona Sinopoli – è stato ed è patrimonio fondamentale per la vita politica, sociale e culturale di Roma, proprio per il lavoro e per le battaglie che da decenni le associazioni che hanno sede tra quelle mura svolgono. Si tratta, tra le altre, di realtà storiche come il circolo Gianni Bosio, il Forum italiano dei movimenti per l’acqua, l’associazione Rialto Sant’Ambrogio Circolo Arci».
Ci chiediamo e sopratutto chiediamo alla Giunta Raggi quanti altri spazi ancora dovranno chiudere prima che si metta la parola fine a questa grande abbuffata di ipocrisia legalitaria. L’Arci è schierata fermamente in difesa di tutti gli spazi di partecipazione, di cultura e di solidarietà che in questa città nel corso degli anni hanno troppo spesso sopperito all’incapacità delle istituzioni di proporre e attuare delle politiche di riqualificazione del territorio degne di questo nome.
«Ci rammarica constatare – prosegue la presidente – che nonostante le roboanti promesse sbandierate in campagna elettorale, la Giunta Raggi oggi non possa che essere rappresentata da quella catena di ferro posta a chiusura di questi spazi. E ci sembra paradossale che il Rialto sia stato sigillato poco prima dell’annunciata moratoria sugli sfratti».
Per questo chiediamo, oltre all’immediata riapertura del Rialto, che si possa finalmente creare quel regolamento sui beni comuni da troppo tempo richiesto con rilevazione di impatto sociale attraverso un percorso partecipato tra cittadini e associazioni e sul cui modello la nostra associazione insieme ad altre sta già lavorando.