Sabato 25 marzo ricorre il 60° anniversario della firma dei Trattati istitutivi della Comunità economica europea. Nasceva così un processo unitario di integrazione degli Stati che si erano combattuti fino a qualche anno prima, un tentativo che aveva l’obiettivo di costruire un futuro di pace, collaborazione e progressivo sostegno tra i popoli. Queste idee provenivano dalla storia e dal grande pensiero di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed altri che nel celebre manifesto di Ventotene del 1941 parlavano di un’Europa libera, democratica e federale. Si delineava quindi la prospettiva di un’Europa della democrazia, dell’universalità dei diritti sociali e culturali, del welfare diffuso, del benessere economico; di un’Europa degli uomini in movimento, della liberazione dall’angoscia della sopravvivenza e dall’insicurezza del proprio destino.
Un grande progetto di integrazione ad oggi non ancora realizzato a causa dall’incapacità delle istituzioni comunitarie di operare attraverso percorsi decisionali democratici: dal trattato di Maastricht in poi, l’Europa è progressivamente diventata un laboratorio avanzato dell’ultraliberismo, le politiche di austerità hanno determinato la crescita delle diseguaglianze sociali e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, attraverso lo smantellamento dei diritti sociali, la realizzazione di imponenti politiche di privatizzazione dei servizi pubblici. La crisi politica del Vecchio Continente – piegato dai diktat della Troika – sembra oggi aver raggiunto il suo livello più critico, e la cattiva gestione del fenomeno migratorio ne è uno degli esempi più evidenti, con tutte le spinte xenofobe e nazionaliste che porta con se.
Non vogliamo abbandonare l’idea di democratizzare l’Europa, riscrivendo i trattati nella direzione di una vera integrazione politica volta a ridurre le diseguaglianze, favorire la coesione sociale e territoriale, garantire l’accoglienza dovuta a chi fugge da persecuzioni, guerre, fame, disastri ambientali e mutamenti climatici. Occorre creare politiche redistributive, garantire l’occupazione, rafforzare il modello sociale europeo, effettuare investimenti pubblici nella cultura e nella tutela dell’ambiente. Ripensare un’altra Europa è urgente e necessario! E’ con questo spirito che abbiamo aderito alla rete “La Nostra Europa†e parteciperemo al corteo del 25 marzo che partirà alle ore 11 da Piazza Vittorio e terminerà al Colosseo.
La Nostra Europa rete e approfondimenti
Gli appuntamenti:
Ripristino delle aree attrezzate a Colle Oppio
Fuori campo — dibattito sull’accoglienza che esclude
25 Marzo: Corteo – Libertà di movimento- Europe for all