Ecco la lettera che Roma Culture diffuse ha spedito al neo sindaco, ai presidenti di municipio e a chi è stato eletto, con la quale si chiede un’amministrazione attenta, in ascolto e vicina alla gente e agli operatori: un’amministrazione glocal!
Roma è una città di culture diffuse elaborate, prodotte e distribuite da una molteplicità di soggetti della società civile che ogni giorno si battono contro il degrado del senso comune e agiscono controcorrente nelle crisi sociale, sanitaria, economica. Culture diffuse è una rete fra i più importanti coordinamenti delle arti radicati nel territorio. Alla vigilia delle elezioni ha lanciato un manifesto delle associazioni culturali romane per la rinascita culturale della capitale, risultante da un confronto nato già ai tempi del primo lockdown.
foto di CFFC Roma, realizzata il 14 settembre al Teatro Marconi, in occasione della presentazione del manifesto delle culture diffuse in un'assemblea a cui ha partecipato Roberto Gualtieri
Ciò che abbiamo purtroppo visto da parte dell’Amministrazione di Roma Capitale negli ultimi 20 anni, è stato immaginare come unica strategia possibile quella della realizzazione di grandi eventi, con la destinazione della quasi totalità delle risorse alle grandi istituzioni. Una eccessiva burocratizzazione dettata da un’abdicazione della Politica nei confronti della Corte dei Conti o, peggio, ancora un volersi nascondere da parte della Politica dietro i Bilanci. Una riduzione delle grandi Kermesse (Estate Romana in primis) a sagre di paese; un implemento economico e di potere eccessivo delle grandi Istituzioni Culturali, alle quali è stata assegnata anche la gestione del Capodanno; ed in fine il peccato originale: la mancanza di confronto ed ascolto.
Dalla nuova Amministrazione, per tutto ciò che è inerente le politiche culturali, ci aspettiamo discontinuità, perché nell’occuparsi di Cultura a Roma, fino ad oggi, non si è mai partiti da una esatta fotografia dell’esistente, dalla miriade di Associazioni Culturali del territorio, dalle centinaia di Spazi Teatrali, dalle migliaia di Scuole d’Arte.
Queste realtà svolgono una funzione insostituibile, insegnano ciò che l’istruzione pubblica ignora, diffondono quello che è escluso dai circuiti commerciali e di massa, hanno diritto che tutti si accorgano, una volta per sempre, che fra tutte le filiere quella culturale può essere la più ricca, la più moderna, la più sostenibile da una capacità nel rispetto dell’ambiente. Per iniziare ci aspettiamo che sia cancellato per sempre l’obbrobrio della delibera n. 140 e che sia stabilito una volta per tutte che il patrimonio immobiliare del Comune è a disposizione delle attività socio/culturali e del terzo settore, ed inoltre riteniamo indispensabile la riscrittura della delibera n. 82 del 07/11/2019 ( Regolamento per la concessione di contributi a sostegno delle attività culturali).
Detto questo, ci aspettiamo che finalmente interagiscano, tra di loro e con le forze del terzo settore, gli Assessorati alle Politiche Culturali, alle Politiche Scolastiche ed a quelle Sociali, per un piano di rinascita culturale della Città come strumento di prevenzione e di presidio del territorio e che il/la nuovo/a Assessore alla Cultura, che si sta insediando, sia vicino ai cittadini ed agli operatori culturali, sia affianco a loro, si metta in ascolto e non da una poltrona in una torre d’avorio ma stando in strada, nei vicoli, nelle piazze. Sappiamo bene che Roma deve riprendersi il lustro e la posizione internazionale che merita e che ha perso in questi anni ma sappiamo, altrettanto, che deve ripartire dalla propria gente… vogliamo un assessore glocal!
Per il coordinamento ROMA CULTURE DIFFUSE: ARCI ROMA/CO.R.S.A. Coordinamento Regionale Scuole d’Arte/ Fed.It.Art — Lazio/ Forum Nazionale per l’Educazione Musicale/ Forum Terzo Settore Lazio/ UTR Unione Teatri Roma