Arci★Roma a piazza Barberini per dire no al riarmo dell’Europa!
Arci Roma ha condiviso la scelta di Arci nazionale di non aderire e non partecipare – alla piazza convocata da Michele Serra e Repubblica – nel rispetto di chi, invece, ha deciso di esserci nella forse vana speranza di ribaltarne l’errata impostazione bellicista.
Le grandi organizzazioni popolari pacifiste e antifasciste, come l’Arci, sono da sempre uno spazio di discussione e non caserme, con varie anime che su alcune questioni possono assumere posizioni diverse ma mai favorevoli ad investimenti in armi e nel nucleare.
Tuttavia Arci Roma avverte fortissima l’urgenza di opporsi ai piani di riarmo europei. Perciò abbiamo scelto di mobilitarci sempre quel giorno ma in un’altra piazza, lontana sia fisicamente che emotivamente da quella di Repubblica, ambigua e attraversata da componenti guerrafondaie e neoliberiste.
Sentiamo la necessità di manifestare per dare voce ad una larga parte della popolazione, ai nostri Circoli e alla gran parte delle e dei nostri soci e socie che ci chiedono di costruire uno spazio pubblico dove poter esprimere la contrarietà a questa Europa di guerra in modo inequivocabile. Tutto ciò in attesa di una chiamata nazionale, all’altezza della situazione.
Convergeremo, dunque, a piazza Barberini, a fianco di una ampia compagine di realtà sociali, sindacali e politiche contro i piani di von der Leyen, contro i diktat di Trump e contro ogni imperialismo; contro ogni guerra e in difesa del welfare.
Insieme riempiremo la piazza con le bandiere della pace, con quelle dei popoli palestinese e curdo traditi dall’Europa reale, con le parole d’ordine delle vertenze territoriali e tanti cartelli e striscioni che esprimano il ripudio della guerra e della militarizzazione delle nostre città con vecchi e nuovi pacchetti sicurezza.
Una piazza di persone che torneranno nei luoghi di lavoro e di aggregazione consapevoli che è solo l’inizio di un percorso ma convinti che l’unico pericolo che oggi corre l’Europa è questa Europa.