Stop ReArming Europe, pace e solidarietà contro guerra e austerità

Ora basta, l’Europa è in pericolo!

Per questo abbiamo scelto la bandiera UE in versione rossa che sventola a Ventotene perché è quello il colore dell’allarme in mare.

La corsa al riarmo, la complicità nel genocidio delle e dei palestinesi, l’interventismo guerrafondaio nel conflitto russo-ucraino non sono l’Europa che vogliamo!

Bisogna dirlo senza le ambiguità che permangono sia nell’appello di Michele Serra sia negli appelli di molti soggetti che hanno aderito.

La piazza del 15 marzo rincorre ancora il diktat atlantista degli USA rilanciando le politiche fallimentari di Von der Leyen.

Se oggi l’Europa è snobbata dai tavoli di trattativa, le responsabilità sono di chi ha deciso la subalternità di questa Europa all’alleanza con gli Usa.

Non si torna grandi riarmandosi, come pretende Trump, tagliando lo stato sociale, facendo pagare il conto alle lavoratrici e ai lavoratori.

Questa UE è la stessa che ha strozzato la Grecia con la trappola del debito. Ed è quella che costruisce muri e lascia annegare migliaia di migranti in fuga da guerra e miseria.

Che senso ha, inoltre, manifestare in difesa di una UE che ha costruito la gabbia delle privatizzazioni e dell’austerità per partecipare a una guerra mondiale a pezzi?

Vogliamo un’altra Europa che innanzitutto valorizzi e investa in quello stato sociale che è il fondamento delle nostre carte costituzionali.

Ci vuole un’altra piazza: Stop Rearming Europe / Contro le politiche coloniali/ Per un’Europa bandiera dei popoli oppressi/ Pace e solidarietà contro guerra e austerità

L’Europa che vogliamo è quella che saprà essere il più alto baluardo transnazionale a difesa del diritto di autodeterminazione di tutti popoli oppressi.