Nota stampa di Arci Roma 27 settembre 20224

Arci Roma rivolge un appello alle istituzioni romane, al sindaco, ai parlamentari, a tutto il vasto fronte politico, sociale e sindacale che proprio in queste ore si sta battendo contro lo scempio del decreto sicurezza. Chiediamo loro di farsi garanti con la Questura di Roma del diritto a manifestare e lavorare insieme, da subito, per permettere una necessaria giornata nazionale di protesta pacifica a Roma

Riteniamo profondamente sbagliata e pericolosa la decisione della Questura di Roma, anticipata dal ministro Piantedosi, di vietare tutte le manifestazioni previste per il 5 ottobre in solidarietà con la Palestina e contro il genocidio in atto a Gaza.

Crediamo sia controproducente e disumano soffocare il diritto di esprimere il dolore e l’indignazione delle comunità palestinesi della diaspora e di tutte le persone e associazioni solidali con la Palestina, negando così il diritto di tuttз a manifestare contro il governo di Israele, le sue politiche di sterminio e apartheid, contro l’escalation in corso in Cisgiordania e Libano, e di denunciare esplicitamente la complicità del governo italiano nel genocidio.

Non si può inibire il diritto costituzionale al dissenso proprio mentre si fanno sempre più foschi gli scenari da terza guerra mondiale prefigurati dall’escalation in corso in Medio Oriente. Tutto ciò mentre decine di organizzazioni e migliaia di persone hanno già annunciato la loro partecipazione da ogni parte d’Italia e con il ragionevole sentore che non rinunceranno ad essere presenti nonostante il diniego della questura. L’opzione repressiva rischia di essere una miccia catastrofica in una città che non ha certo bisogno di ulteriori lacerazioni.

Per tutto questo, tuttз noi di Arci Roma siamo fortemente preoccupati che quella giornata ci riporti indietro di decenni, a scenari di piazza repressivi e violenti, con traumi sociali ancora oggi irrisolti. In attesa delle decisioni delle reti palestinesi e di quelle romane solidali, Arci Roma rivolge un appello alle istituzioni romane, al sindaco, ai parlamentari, a tutto il vasto fronte politico, sociale e sindacale che proprio in queste ore si sta battendo contro lo scempio del decreto sicurezza.

Chiediamo loro di farsi garanti con la Questura di Roma del diritto a manifestare e lavorare insieme, da subito, per permettere una necessaria giornata nazionale di protesta pacifica a Roma.

Di fronte al sangue che scorre a Gaza e in  qualsiasi data decideranno di manifestare le reti palestinesi, come Arci Roma ci impegneremo affinché si realizzi una partecipazione ampia,  determinata, pacifica e solidale con la resistenza. Allo stesso tempo, lavoreremo per contrastare ogni forma di repressione violenta, in una città che, alla vigilia del Giubileo, deve essere riaffermata come simbolo di pace e accoglienza.