In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, lunedì 21 marzo l’Arci, insieme a Cittalia, presenta la campagna di comunicazione del progetto Prism — Preventing, Redressing and Inhibiting hate Speech in new Media (Prevenire, Modificare e Inibire i discorsi d’odio sui nuovi Media), coordinato dall’Arci con un partenariato internazionale di cinque paesi europei (Italia, Francia, Romania, Spagna, Inghilterra) e finanziato dall’unione europea.
Nel corso della conferenza stampa verrà presentato lo spot video, oltre al volume Discorsi d’odio e social media: criticità, strategie e pratiche di intervento.
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Il volume contiene, fra l’altro, i dati di una ricerca basata su interviste qualitative a giovani, esponenti politici, esperti, rappresentanti della società civile e su una mappatura dell’uso dei social media da parte di gruppi xenofobi e di estrema destra. La ricerca ha indagato i discorsi d’odio su Internet, con particolare attenzione ai social media. L’obiettivo è quello di unire l’analisi del fenomeno e degli strumenti legislativi a disposizione per sanzionare i comportamenti illeciti, alla formazione e sensibilizzazione di diverse categorie di soggetti per creare gli anticorpi necessari a contrastare il dilagare dei discorsi d’odio e promuovere una ‘contronarrazione’.
Al termine dell’incontro i relatori saranno ricevuti dalla Presidente della Camera Laura Boldrini.
L’iniziativa si svolge in collaborazione con Repubblica.it e ha il sostegno di Twitter.
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Prism: Previre, Reindirizzare e Inibire l’hate Spech nei nuovi Media
Prism sviluppa strategie e pratiche di sensibilizzazione e prevenzione rivolte alle possibili vittime dei crimini d’odio e a tutta la società (specialmente funzionari di polizia, avvocati, giornalisti, blogger, amministratori di social network, a giovani, insegnanti e operatori giovanili):
• tramite il sito di Prism, alcune campagne e dei laboratori le vittime e la società vengono messe a conoscenza dei discorsi di incitamento all’odio on line e dei crimini correlati e possono così più facilmente identificarli.
• Tramite i contenuti pubblicati sul sito e i laboratori i giovani e la società sono guidati nello sviluppo di una cultura del rispetto e di un uso più consapevole del linguaggio. Si riduce così l’uso e l’impatto dei discorsi di incitamento all’odio.
• Tramite una sezione dedicata del sito è facilitata la possibilità delle vittime di fare denunce e segnalazioni e ricorrere alla giustizia civile e penale.
• Tramite il lavoro di ricerca si migliora il monitoraggio dei discorsi d’odio on line e si aumenta la raccolta dati e la comunicazione sul fenomeno.
Cosa possiamo fare noi? Responsabilità di parola — Hate speech vs Love speech
Il primo passo da fare è segnalare e denunciare i discorsi d’odio on line.
Prism offre uno spazio per scaricare (unload) le armi dell’odio e caricare (upload) in rete i valori positivi: non solo un sito, ma uno strumento con cui, oltre a studiare il fenomeno, agire coinvolgendo il popolo della rete e la società.
Sul sito di Prism — PRISM PROJECT (http://www.prismproject.eu) si possono caricare, in uno spazio apposito, sia Hate messages sia Love messages trovati su facebook o twitter.